Un nuovo tassello per il Parco delle Cave di Brescia, un tassello che poi tanto piccolono non è visto che stiamo parlando di un’area di circa 60mila metri quadrati. Si tratta del sito estrattivo ex Recupera che, una volta riempito con ben 160mila metri cubi di terreno idoneo, ora si è trasformato in un’area di mitigazione ambientale.
Un termine tecnico che può dir poco. In soldoni si tratta (o si tratterà) di un bosco urbano, formato da oltre 3mila fra piante e arbusti messi a dimora. Il futuro è d’obbligo poiché gran parte di queste essenze avrà bisogno di tempo per poter crescere e dare vita a questo nuovo polmone verde a pochi passi dalla tangenziale Sud e dai via Serenissima.
Nell’area bonificata sono state messe a dimora 2.371 piante, di cui 2.077 piantine forestali (piante giovani, da 1 a 3 anni d’età) e 294 a pronto effetto (piante adulte, oltre 5 anni d’età), a cui si aggiungono 1.211 arbusti, serviti da impianto di irrigazione da pozzo. Ampie zone, inoltre, sono state lasciate a prato.
Le specie autoctone individuate sono quelle tipiche della fascia pedecollinare e dell’alta pianura e, tra gli alberi, troviamo rovere e roverella, acero campestre e di monte, carpino bianco, orniello, ciliegio e altri, mentre tra gli arbusti si citano il nocciolo, il corniolo, la rosa canina, il sanbuco, lo scotano, la frangola e altri.
L’area, racchiusa fra la via Serenissima, la tangenziale sud, la cava ex Piccinelli e via Cerca è stata recintata con staccionate ed ha una destinazione a mitigazione ambientale che non la rende fruibile al pubblico. Alla fine della primavera, conclusi gli interventi di manutenzione ambientale, avverrà la presa in carico da parte del Comune.
Rimane ora il nodo della già citata ex Piccinelli. L’assessore all’Ambiente Fabio Capra ammette che le difficoltà sono molte (a partire dai costi esorbitanti), ma l’obiettivo è di andare avanti e concludere il progetto.