Un rally nel deserto del tutto particolare. Sette giorni fra le rocce e le dune del Marocco, oltre 2.000 chilometri da percorrere senza comfort moderni come il gps o il wi-fi. La protagonista però è la vettura, e il nome della competizione non lascia certo spazio ad alcun dubbio: Panda Raid. L’edizione 2024, la sedicesima, prenderà il via il prossimo primo marzo e vedrà in gara anche l’equipaggio bresciano Brixia2Team formato dal pilota Giorgio Fumagalli e dal navigatore Paolo Borioli.
Fiat Panda, Fiat panda 4×4, Seat Marbella e Seat Panda immatricolate fino al 2003 sono le uniche vetture ammesse. In buona sostanza il vecchio pandino che tutti conoscono. Un auto analogica in un mondo digitale, ma la cui forza e affidabilità sono diventate leggenda. Basti pensare alla risonanza in questi giorni del Pandino modificato da Roberto Baggio che sta spopolando sui social.
Sempre sui social potrete seguire l’avventura di Fumagalli e Borioli. Infatti li trovate su YouTube e su Instagram con il nome “brixia2team”. Durante i giorni della corsa (dal 2 all’8 marzo) aggiorneranno i loro follower in tempo reale.
Il Raid 2024 inizierà ad Almería, seguito da sei tappe in cui saranno protagonisti gli spazi aperti e i deserti del Marocco. Infine, come novità, la città di Mehdia, sulla riva dell’Oceano Atlantico, sarà la cicliegina sulla torta di questa edizione. I partecipanti dovranno essere in grado di gestire le proprie risorse, umane e meccaniche, per riuscire a superare ogni tappa e attraversare ogni sera l’arrivo.
Dei 2.100 chilometri di tracciato, solo un migliaio saranno di vera e propria gara (gara di regolarità), i restanti saranno di trasferimenti dove, con roadbook, bussola e contachilometri gli equipaggi dovranno attraversare il Paese e provvedere ai rifornimenti di carburante: proprio durante queste tappe obbligate all’interno di villaggi e paesi nel deserto marocchino, l’obiettivo dei due bresciani sarà di donare ai bambini i 100 chili di regali portati a bordo
Oltre a tutto il necessario per superare le numerose sfide della corsa, il Pandino dei due bresciani sarà infatti carico di ogni tipo di regalo. È uso dei partecipanti, durante il viaggio, fare ogni possibile dono ai bambini incontrati sul percorso. Un bel risvolto per quella che quindi non è una semplice avventura fine a sé stessa.