Le università sono chiuse, praticamente dall’inizio dell’emergenza sanitaria e le riperscussioni non coinvolgono solo gli studenti costretti a seguire lezioni e dare esami online. Infatti ne risentono anche i commercianti che hanno le loro attività a pochi passi dagli atenei e che vivono principalmente grazie all’indotto creato dall’università stessa. Si tratta di copisterie, bar e ristoranti che in particolare si sono visti ridurre il traffico di clienti del 70%.
Questa mattina alcuni esponenti politici locali di Fratelli d’Italia hanno organizzato un incontro nella zona di San Faustino, di fronte all’Università degli studi di Brescia per porre l’accento su questo tema.
Rivolte numerose accuse principalmente al Governo centrale che stando alle loro dichiarazioni a oggi non avrebbe ancora un piano valido per la riapertura a settembre.