Primo o dopo doveva succedere e per la grandezza della nostra provincia, per come ad esempio è stata colpita dal covid è successo fin troppo dopo: anche a Brescia è stato registrato il primo caso di vaiolo delle scimmie.
Lo ha comunicato in queste ore l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti aggiornando sui numeri di questo nuovo virus in Lombardia. Attualmente i casi sono 11.
Scendendo un po’ più nel dettaglio queste persone sono tutte italiane, ma la buona notizia è che è stato possibile certificare di come il contagio sia avvenuto per tutti i casi in cluster internazionali. 5 sono a Milano, 3 in Brianza, uno appunto nel bresciano, uno a Pavia e infine uno nel territorio di competenza dell’Ats Valpadana.
Cinque casi sono stati diagnosticati nei laboratori di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco, altrettanti dai laboratori Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. Un unico caso, com’era già stato detto settimana scorsa, è stato invece diagnosticato a Verona.
Attualmente tutti i pazienti si trovano in isolamento domiciliare e in buone condizioni di salute.
Sequenziato il genoma
Inoltre a Pavia è stato anche sequenziato il genoma completo del monkeypox, di un genoma di un ceppo del virus attraverso il tampone vescicolo cutaneo a un paziente di ritorno dalle Canarie.
“Un’analisi filogenetica preliminare mostra chiaramente che il genoma ottenuto appartiene al clade dell’Africa occidentale di MPXV ed è più strettamente correlato con i ceppi riscontrati recentemente in Portogallo e nel resto d’Europa – commenta Fausto Baldanti, Direttore UOC Microbiologia e Virologia del Policlinico San Matteo – Attualmente i casi positivi finora diagnosticati al San Matteo sono 4, ed è in corso il sequenziamento dei 3 casi rimanenti. Infine, sono in corso le analisi per due ulteriori casi sospetti”.
I virologi e ricercatori che hanno sequenziato il genoma sono Piera D’angelo, Guglielmo Ferrari, Stefano Gaiarsa, Federica Giardina, Stefania Paolucci, Antonio Piralla, Greta Petazzoni e Federica Zavaglio.
“Complimenti alla squadra di ricercatori guidati dal professor Fausto Baldanti – ha commentato Letizia Moratti – Un importante risultato che certifica l’altissimo livello internazionale raggiunto dalla ricerca biomedica della sanità lombarda”.