La maxi rissa avvenuta a Peschiera lo scorso 2 giugno, condita da ignobili molestie e nata sui social porta alle prime conseuenze pratiche. Mentre la giustizia fa il suo corso con due diverse inchieste contro ignoti: una per i disordini in riva al lago (danneggiamenti, risse, lesioni, rapine, devastazioni, vandalismi e non solo), l’altra proprio per le accuse di molestie mosse da alcune ragazze minorenni che hanno dovuto condividere il treno dal Garda a Milano con questi giovani rivoltosi vivendo un viaggio da incubo.
E la rissa, dopo essere stata convocata su Tik Tok, ha corso sui treni che hanno trasportato le centinaia di giovani protagonisti sul luogo del misfatto. Ovviamente il treno passava anche dalle stazioni bresciane e quindi il Prefetto ha deciso per il classico giro di vite.
Martedì si è riunita un’apposita seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza che ha approvato un’intensficazione dei cotrolli, comunicata con una stringata (ma chiara) nota emanata dal Broletto.
“Alla luce dei recenti episodi di molestie e vandalismo – si legge – è stata disposta l’intensificazione delle misure preventive territoriali e dei controlli mirati presso le principali stazioni di partenza”.