Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di veicoli e di ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri di Chiari hanno eseguito dieci misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati nelle province di Brescia, Bergamo e Milano. Cinque persone sono finite in carcere, due ai domiciliari mentre per le altre tre è scattato l’obbligo di presentazione.

Questo è in breve il risultato di una lunga indagine iniziata nel novembre del 2020 dopo un arresto in flagranza per il furto di un carro attrezzi a Erbusco. Le successive verifiche hanno permesso ai militari di intuire che non si trattava di un semplice colpo isolato, ma anzi di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli altri indagati.

Una vera e propria banda che rubava furgoni, auto e moto nelle tre province lombarde per poi smembrarle in un’officina in uso agli indagati che ne rivendevano i pezzi.

Le indagini dei Carabinieri hanno ulteriormente aggravato la posizioni di alcuni dei dieci indagati, che si sarebbero resi responsabili anche di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, oltre che di spaccio di cocaina.