Tutto, ha avuto inizio nella notte tra il 9 e il 10 marzo di quest’anno. Fece irruzione nell’abitazione di famiglia, ruppe una finestra dopo aver trovato la porta d’ingresso chiusa, e brandendo un cacciavite iniziò a insultare e minacciare di morte la moglie e la figlia di 15.
Per quella notte, il violento marito, giovedì sarà in aula per il processo che lo vedrà comparire davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Brescia, accusato di minacce aggravate da futili motivi e lesioni personali aggravate.
L’uomo, quella notte, completamente fuori di se, colpì la moglie con violenza al volto. Dopodiché, la donna con la ragazzina, aiutate dalla figlia maggiore della 57enne, si rifugiarono dal alcuni parenti che abitano vicino, sfuggendo alla furia dell’uomo.
Dopo essersi fatta visitare in ospedale, dove i medici avevano riscontrato una frattura alla mandibola dovuta alla testata che l’uomo diede a sua moglie la notte precedente, la 57enne denunciò tutto ai Carabinieri. Al via quindi le indagini da parte della Procura di Brescia, con i Carabinieri che una volta entrati nell’abitazione per i rilievi e la perquisizione, avevano trovato nel cassetto del comodino della camera da letto, una pistola calibro 22.
L’uomo, che negò di possedere armi, era stato arrestato e per lui erano stati disposti i domiciliari. Il 5 aprile, il 62enne però, fu allontanato dall’abitazione di famiglia, così come aveva chiesto la Procura.