Via libera per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid AstraZeneca e rifiutano il richiamo con Pfizer o Moderna alla possibilità di completare il ciclo con lo stesso farmaco. Saranno però necessari il parere di un medico e il consenso informato.
Quanto al vaccino prodotto da Johnson&Johnson, invece, è raccomandato agli over 60, ma il rapporto benefici-rischi del suo impiego potrebbe risultare favorevole anche negli under 60 per i quali la vaccinazione monodose sia preferibile. E’ quanto precisa il Cts in un parere allegato alla circolare del ministero della Salute che riguarda la seconda dose del vaccino Astrazeneca e l’uso di Janssen.
“Qualora un soggetto di età compresa tra i 18 e 59 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del Centro vaccinale sui rischi di Vitt, rifiuti senza possibilità di convincimento il crossing a vaccino a mRNA – spiega la circolare – il Cts ritiene che, nell’ambito delle indicazioni che provengono dalle autorità sanitarie del Paese e dopo acquisizione di adeguato consenso informato, debba essere garantita l’autonomia nelle scelte che riguardano la salute dell’individuo”.
Tra l’altro, continua, “come ulteriore considerazione, si sottolinea che, in questa circostanza, vi è da considerare anche il beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Vaxzevria”.
Per quanto riguarda, invece, i casi di trombosi “sono meno frequentemente osservati dopo la somministrazione della seconda dose (secondo stime provenienti dal Regno Unito sono pari a 1,3 casi per milione, valore che corrisponde a meno di 1/10 dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose)”. Secondo poi quanto riferito dal direttore generale di Aifa, si legge ancora nella circolare, “a oggi, in Italia, non sono stati registrati casi di Vitt dopo la seconda somministrazione di Vaxzevria”.