Questa volta i disagi possono apparire minori di altre occasioni perché la Gardesana è stata riaperta praticamente subito. Ma le conseguenze dell’enorme frana staccatasi lo scorso sabato a Tremosine sono tutt’altro che trascurabili. Tanto si è già detto sull’alzata di scudi dei gruppi ambientalisti che hanno chiesto (in realtà per l’ennesima volta) di rivedere pesantemente il progetto della ciclopedonale, però c’è altro.
C’è una strada della Forra che a dispetto di quanto inizialmente annunciato rimane chiusa a tempo indeterminato “per consentire lo svolgimentio di ulteriori verifiche”. Almeno ha riaperto, sebbene con qualche limitazione, la cosiddetta “Tignalga” che collega Tremosine a Tignale e che era chiusa dalla fine di ottobre per un altro smottamento.
C’è infine un altro grandissimo problema ambientale. La frana avrebbe infatti danneggiato anche il depuratore e l’ultimo tratto della rete fognaria. Questo significa – secondo quanto riferisce il Corriere – che parte dei reflui finisce direttamente nel lago.
I tecnici di Acque Bresciane si sono attivati subito, ma non si può intervenire finché non sarà completa la messa in sicurezza del crostone roccioso franato. Perciò è stata avviata la procedura per creare un tavolo tecnico con tutti gli enti coinvolti e procedere ragionevolmente nei tempi più brevi possibili.