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Sono state arrestate cinque persone che su una nota piattaforma di messaggistica si scambiavano materiale pedopornografico. Tra di loro è presente anche una persona residente nel bresciano, arrestata per detenzione di materiale riguardante lo sfruttamento sessuale di minori e per violenza sessuale ai danni della propria figlia. L’operazione è nata da una segnalazione delle autorità canadesi.

Gli indagati avevano creato un gruppo chiuso (denominato “Famiglie da Abusi”) in cui si scambiavano contenuti espliciti che coinvolgevano i componenti delle loro famiglie, compresi i figli, realizzati anche attraverso lo sfruttamento sessuale di minori e ritraenti sia atti sessuali che momenti intimi catturati di nascosto. Altre tre persone sono state invece indagate.

L’indagine è della Polizia postale di Roma, Bologna, Milano, Napoli e Catania, ed è coordinata dal Servizio di Polizia postale e delle comunicazioni, attraverso il Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O.), e ha avuto inizio dallo scambio di informazioni con organismi di Polizia internazionali.

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Gli specialisti della Polizia postale, dopo aver individuato gli appartenenti al gruppo hanno eseguito diverse perquisizioni nelle città di residenza dei soggetti coinvolti.

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