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“Ribadiamo la nostra preoccupazione per quanto riguarda la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino che rischiano di danneggiare un settore fondamentale per l’agricoltura europea e veicolo di cultura nel mondo. Sono scelte senza fondamento scientifico, che non distinguono tra consumo consapevole e abuso”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini a difesa del settore alla vigilia degli Stati Generali del vino.

“Abbiamo avuto rassicurazioni dal Commissario all’agricoltura Hansen circa l’impegno nella difesa di un settore che in Italia conta 240mila viticoltori che offrono opportunità di lavoro lungo la filiera per 1,3 milioni di occupati – ha aggiunto – Ora ci aspettiamo che si lavori in questa direzione anche per evitare forme ingiustificate e penalizzanti di tassazione”.

Proprio pochi giorni fa Coldiretti e Filiera Italia avevano scritto anche una lettera alle istituzioni Ue per respingere la proposta dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione.

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“Non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani – rincara il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute”.

Non è ipotizzabile, sottolineano Coldiretti e Filiera Italia accettare una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che invece l’Unione Europea dovrebbe promuovere, mentre si rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti.

Coldiretti e Filiera Italia, come già annunciato, sono pronte e scendere in piazza e chiedono che la Commissione Europea elimini dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano europeo di lotta contro il cancro, l’introduzione di etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti come anche l’ipotesi di nuove tassazioni ingiustificate sul vino.

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